Francesco Iannì – Libri
Per scrivere narrativa bisogna prendere ciò che si impara dalla propria vita e trasformarlo in qualcosa che non è più reale, ma che resta comunque impregnato di vita vera.
Per scrivere narrativa bisogna prendere ciò che si impara dalla propria vita e trasformarlo in qualcosa che non è più reale, ma che resta comunque impregnato di vita vera.
Un fiore secco fra le pagine di un libro. Ricordo di un’ora d’amore, un’ora lunga come una sera, una sera lunga come una vita, una vita che sfugge sulle ali del tempo, consunto e logoro. Solo brandelli di felicità.
Un’esistenza senza passioni è un’esistenza inutile.
Non s’impara ad essere solidali. La predisposizione all’ascolto, così come anche a tendere la mano…
La fantasia umana è immensamente più povera della realtà.
All’improvviso, mi sembrava di aver riconosciuto il treno giusto e di esserci salito sopra al volo.
Io credo che le persone bisogna conoscerle più da vicinoprima di descriverle in un certo modo. Bisogna conoscerle inogni ambiente, in ogni situazione, perché ognuno di noi cambiaatteggiamento in base al luogo, alla situazione o la gente inmezzo a cui si trova o anche in base all’età e soprattutto inbase all’umore, così come i camaleonti cambiano colore inbase all’oggetto su cui si trovano. Non possiamo dire che unapersona è chiusa di carattere solo perché con noi non si apre, edi conseguenza, proprio per il fatto che non si apre con noi,mai potremo dire di conoscerla bene.D’altronde, nessuno di noi conosce fino in fondo il suoprossimo, neanche i migliori amici si conoscono bene tra diloro. Neanche un genitore conosce bene il proprio figlio, e nonsa mai cosa esattamente gli frulla per la testa. Perché in fondonessuno di noi conosce bene neanche se stesso. Quindi se nonconosciamo bene noi stessi come pretendiamo di conoscerebene gli altri?