Francesco Nitti – Vita
Temo il giorno in cui, ai miei occhi, un oggetto sarà solo un oggetto.
Temo il giorno in cui, ai miei occhi, un oggetto sarà solo un oggetto.
Stanno appesi i pensieri sull’albero della vita in attesa di una nuova primavera.
Se è verde o si muove, è biologia. Se puzza, è chimica. Se non funziona, è fisica.
Nel gioco del poker si può anche barare, ma è pur un gioco a differenza della vita, che se bari la vita poi ti farà un grande bluff.
Pensavo che sono passati vent’anni da quando “Hanno ucciso l’uomo ragno”, in mezzo tanta vita vissuta che rifarei, cambierei, cancellerei. Amici spariti, nuovi amici arrivati, amori finiti, amori non corrisposti, illusioni, speranze, solitudine, e poi ancora in piedi e via via lungo la strada che porta alla serenità. Non mi posso lamentare, mi è andata meglio dell’uomo ragno.
Il modo di essere degli uomini è più visibile di qualsiasi alta montagna.
Ho perso e ho vinto. Ho perso amicizie e ne ho ritrovate. Ho amato e ho sofferto. Ho pianto e sorriso. Ho corso e sono caduta. Mi sono fatta male e ho curato le mie ferite. Mi sono presa le mie colpe e le mie responsabilità. Non sono impeccabile ma nemmeno da buttare. C’è a chi vado bene e a chi no. Chi mi accetta resta chi non mi accetta può anche andare altrove o a fanculo tanto io non cambio per nessuno!