Franco Andrei – Sogno
Ascoltiamo le voci che ci arrivano dal mare. Siano esse trasportate dal vento o sussurrateci all’orecchio da una conchiglia: saranno sempre la chiave che aprirà la porta dei nostri sogni.
Ascoltiamo le voci che ci arrivano dal mare. Siano esse trasportate dal vento o sussurrateci all’orecchio da una conchiglia: saranno sempre la chiave che aprirà la porta dei nostri sogni.
Se tutto fosse come nei sogni tu non svaniresti mai.
I sogni a volte mi facevano volare come un missile, che brucia nel tragitto e ricade in una pioggia di scintille colorate.
I sogni sono una sorta di meccanismo di difesa dell’inconscio, si attivano quando la realtà diventa insopportabile. L’incubo invece ci ricorda di non sotterrare certe verità scomode.
Il giorno che vorrai trovarmi, sarò nei tuoi sogni.
È tarda notte, ormai mattina, non dormo, eppure sogno. Sogno di saper fare le cose che non so fare, sogno emozioni particolari, perché senza passione non vivrei un solo giorno. Un giorno “non reale” si rivelerebbe. Sogno poesie, canzoni e parole, a volte sogno anche la musica insieme ad esse, ed è così “tangibile” da sembrare tutto vero. Mi domando da dove provengano, non dormo, eppure sogno o forse, semplicemente, sono solo il personaggio secondario del sogno di qualcuno. Lì, di passaggio, e non sono io ad addormentarmi, ma lui a svegliarsi.
Un castello di sabbia non galleggia se non sai sognare al di là del mare.