Franco Paolucci – Libri
A che serve scrivere se quel che scrivi non sarà mai letto da altri?
A che serve scrivere se quel che scrivi non sarà mai letto da altri?
Sono così felice che non riesco a smettere di ridere. Siamo stretti l’uno sull’altro; ho la testa posata su di lui, nell’incavo tra la spalla e il petto, lui mi poggia il mento sulla sommità del capo, e la mia gamba circonda le sue. Nelle ultime tre ore ci siamo staccati l’uno all’altro solo per ordinare il servizio in camera.
I mortali avevano potenti difese mentali con cui cercavano di dare un senso a quanto si poneva in aperto contrasto con pregiudizi e norme prestabilite.
La storia di questo viaggio non è la riprova che non c’è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. E’ così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L’ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell’ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.Io provo.
Dimentica sempre quello che doni. Soffrirai meno quando ti tornerà in rimbrotti.
Il romanzo veramente buono… tende ad essere l’esatto negativo della vita del suo autore.
A volte mi sembrava di passare il tempo a cercare giustificazioni a quello che non facevo, senza ricavarne il minimo conforto. A volte mi veniva voglia di buttarmi dalla finestra; ma il mio disagio era troppo informe per spingermi a farlo.