Franco Paolucci – Matrimonio
Arrivare con la propria unica moglie a baciare pronipoti è iper-gratificante.
Arrivare con la propria unica moglie a baciare pronipoti è iper-gratificante.
Il matrimonio è l’unica forma di schiavitù che la legislazione ancora conosca.
L’allegria scongiura le pene destinateci per l’eternità.
Molti giovani si scambiano promesse d’amore eterno. Dopo il matrimonio però, le cose cambiano radicalmente. Quasi i due terzi dei matrimoni che si celebrano in Italia, non superano il fatidico traguardo del settimo anno. Se a questi due terzi si aggiungono i matrimoni che, per vari motivi, non vengono sciolti, ma che di fatto esistono solo sulla carta; si può dedurre che matrimoni normali, e forse anche qualcuno felice, sono la minima parte. Venga allora preferito e sostenuto il celibato/nubilato. (Per bere un bicchiere di latte, non c’è bisogno di comprarsi una mucca).
Lo hanno chiamato “divorzio breve” perché “è una cosa così lunga che è meglio che la finiamo qui” pareva brutto.
Il pensiero decade quando non ha più braccia ma solo ali.
In punto di morte l’ultimo pensiero è riservato alla violenza incontrollabile del sesso.