Stefano Del Degan – Frasi sulla Natura
Fino a quando la “Madre Terra” è ammalata anche noi soffriremo e, solo nel momento in cui il creato Vivrà, anche noi saremmo parte della Gioia di Essere.
Fino a quando la “Madre Terra” è ammalata anche noi soffriremo e, solo nel momento in cui il creato Vivrà, anche noi saremmo parte della Gioia di Essere.
Il sole bacia, se ci proponiamo.
Nel silenzio del mattino, osservo il sole che sorge… i suoi raggi invisibili danno luce poco a poco, mentre l’aria fredda punge il mio viso… nel cielo volano gli uccelli, librandosi liberi nell’infinito come a salutare il nuovo giorno. Se chiudo gli occhi sento la vita che nasce, sento la terra che vibra, sento tutta l’energia della natura che esplode… È la forza della vita, che ci ricorda di quanto sia bello quello che ci circonda… Attingiamo a Lei in ogni momento, nutrendoci avidamente.
L’origine dei nostri atti sta nella propensione inconscia a ritenerci il centro, la ragione e l’esito del tempo. I nostri riflessi e il nostro orgoglio trasformano in pianeta la briciola di carne e di coscienza che noi siamo.
Non è l’idrogeno l’elemento più abbondante di tutto l’universo.
Non piantare piante diverse nello stesso vaso, potrebbero avere diverse esigenze.
Gli alberi e le erbe e ogni cosa che cresce o che vive in questa terra non hanno padrone.
Non alla coscienza del dopo va affidata l’Occasione.
Camminando in riva al mare udì un riecheggiare lontano, vidi vorticosi ellissi di uno stanco gabbiano e il sole infuocato sparire piano;vidi spumeggianti onde in perenne movimento e lo scintillìo opaco di un faro che ruotava lento…e granelli di sabbia umidi, imponenti scogli, ruvidi… in cielo una lieve polvere di stelle e tra gli abissi un prezioso manto di perle; fu così che mi avvolse la natura, estasiandomi con ogni sua sfumatura…
Non sono ancora stanco della vita selvaggia, anzi apprezzo sempre più la sua bellezza e l’esistenza errante che conduco. Preferisco la sella al tram e il cielo stellato al soffitto, preferisco il sentiero oscuro e difficoltoso verso l’ignoto alla strada asfaltata, e la pace profonda del selvaggio allo scontento generato dalle città…È vero… mi manca compagnia intelligente, ma sono così poche le persone con le quali posso condividere ciò che per me è tanto importante che ho imparato a contenermi. La bellezza intorno a me è sufficiente.
Desideravo acquisire la semplicità, i sentimenti puri e la virtù della vita selvaggia, spogliarmi delle abitudini artificiali, dei pregiudizi e delle imperfezioni del mondo civilizzato;… e trovare, nella solitudine e nella grandiosità del selvaggio ovest, vedute più corrette della natura umana e dei veri interessi dell’uomo. La stagione delle nevi andava preferita perché potessi sperimentare il piacere della sofferenza e la novità del pericolo.
La natura selvaggia attirava chi fosse annoiato o disgustato dall’uomo e dalla sua opere. Non soltanto costituiva una possibilità di fuga dalla società ma anche il palcoscenico ideale sul quale esercitare il culto che l’individuo romantico spesso faceva della propria anima. La solitudine e la totale libertà di una terra selvaggia creavano l’ambientazione ideale per la malinconia o l’esaltazione.
L’alba è nuda, il tramonto è vestito.
Cominciavo a rendermi conto che “ambiente” non è solo l’insieme di acqua, aria, terra; che non si può considerare l’uomo nel suo rapporto con la natura se non lo si considera anche nel suo rapporto con gli altri uomini, e nel suo rapporto con gli oggetti che fabbrica o con le piante che coltiva.
La natura è l’esempio per l’umanità di quanto il prodotto dell’uomo sia ridotto miseramente ad un confronto subordinato e di sudditanza di fronte ad ella ed alla sua perdurante bellezza.Che sciocco e che enormi limiti ha l’uomo; progressivamente si sta privando di ciò che lo compone e che sarà causa della sua smaterializzazione: “la natura”.
La bellezza non conosce limiti, non ha ostacoli e non ha bisogno di nessun permesso per poter elargire la sua grazia spontanea: proprio stamane è sbocciato un papavero all’angolo di un marciapiedi divelto, dove nessuno ha seminato, dove nessuno ha annaffiato, ma dove molti hanno guardato per ammirare la perfezione di quei petali color cremisi, che sono sbocciati senza permessi, solo per pura meraviglia dei sensi.
Il contatto con la natura aiuta a tenere libera la mente e a sviluppare la positività del nostro sentire.