Alexandre Cuissardes – Frasi sull’Italia e gli Italiani
Dopo i primi vagiti ormai passiamo direttamente ad usare l’inglese, all’italiano ci penseremo poi. Forse.
Dopo i primi vagiti ormai passiamo direttamente ad usare l’inglese, all’italiano ci penseremo poi. Forse.
Siamo il paese dei mille campanili, di due città che si candidano contemporaneamente alle olimpiadi, dell’individualismo spinto, del mors tua vita mea. Difficile far capire che se si sfruttano le sinergie uno più uno non fa due ma può avere un pay off maggiore.
Come mai esiste ancora il festeggiare l’anniversario della liberazione d’Italia pur non essendo affatto liberi!?
Dove sta l’inceppamento dell’intelligenza italiana? Nella forma o nel contenuto? Qualità dei germogli e quantità non sembrano il problema.
La pazienza, la disponibilità, la comprensione, la solidarietà, la forza e altro fanno parte dell’indole del popolo italiano… fatto sta che si arriva anche ad un limite, e se vogliamo passare per stupidi lo facciamo consapevolmente… ma quando veniamo attaccati senza motivo e si mette in discussione la nostra patria, la nostra voce diventa una e la forza della voce unita di tutto il popolo italiano non ha timore di affrontare nessuno.
Cattocomunisti,cattofascisti.E i cattolici?Diogene ancora si aggira con la lanterna.
Napoli è l’unica città d’Italia che può restituire la dignità all’Italia. La parola è una sola, Rivoluzione!
Non siamo pronti ad essere una nazione.
Il popolo è il cuore di una nazione… Il cuore dell’Italia sta a Napoli.
Dopo la repubblica delle banane, non vorrei che si parlasse della repubblica della terra dei cachi.
L’Italia ha alzato le braccia e si è arresa agli italiani peggiori. Non ce la fa più a sopportarli. Le frane, gli allagamenti, i crolli, il degrado, sono semplicemente la prova che si sta suicidando.
Un certo Winston Churchill, e scusate se è poco, ha detto che il popolo ha il governo che si merita. Il problema è che l’Italia, purtroppo, non ha nemmeno quello. In questa deprecabile situazione, adesso si cercano i colpevoli. Si fanno i nomi di Bersani, Berlusconi e Grillo; ma i veri colpevoli sono gli elettori. Primo perché i risultati sono stati suddivisi in quattro parti più o meno uguali: Bersani, Berlusconi, Grillo ed astenuti. Ed in secondo luogo, coloro che volevano ad ogni costo una svolta nella vita politica italiana, hanno votato per gente inesperta ed in molti casi incompetente. Conclusione: non ci sono i presupposti per formare un governo valido. Cospargetevi, cospargiamoci il capo di cenere e recitiamo il “mea culpa” e diciamolo pure, ben vi, ci sta!
Il giornalista in questo Paese ha la presunzione di considerarsi parente dello scrittore.
Alla luce di quello che succede nel nostro paese non andrebbe rivista solo la costituzione ma anche qualche sacro comandamento. Ad esempio il quinto, non ammazzare forse andrebbe cambiato in: non ammazzarti.
Schettino che da lezioni all’università sulla tematica del panico, a breve la Franzoni sarà assunta da sos Tata, e il Misseri al Consultorio Familiare. Questa è l’Italia.
Non chiediamo denaro, quello va e viene. Non chiediamo regali o raccomandazioni, i primi spariranno con il tempo, le seconde sono nocive alla società. Chiediamo solo una piccola speranza e un futuro per i nostri figli. Rivogliamo indietro la dignità che ci avete calpestato, senza nessuna pietà per i vostri loschi affari. Rivogliamo la fierezza di un popolo che ha lottato, a volte soccombendo per dare la libertà ad ognuno di noi compreso voi. Ci avete succhiato fino all’ultima goccia di sangue, in giochi di potere, mentre c’è chi muore di fame o spegne la sua vita per la vergogna che voi gli avete causato.
Quando c’era la lira in Italia, bene o male, eravamo noi italiani a comandare a casa nostra. Con l’avvento dell’euro, sono iniziati i problemi veri, la lira è stata declassata e non siamo più padroni di noi stessi. Si stava molto meglio, quando si stava peggio!