Gennaro Cavaliero – Abitudine
Non sempre il dolore passa con il trascorrere del tempo, a volte semplicemente, ci si abitua a conviverci.
Non sempre il dolore passa con il trascorrere del tempo, a volte semplicemente, ci si abitua a conviverci.
“Chi si accontenta gode”, ma desiderare il meglio non è peccato!
L’abitudine è l’abitudine, e non si può sbatterla fuori dalla finestra: bisogna, a forza di persuasione, farle scendere le scale un gradino alla volta.
La lettura mi ha appassionato da piccolo e mi appassiona tutt’ora, e grazie ad essa…
L’abitudine è nociva, non tanto per la carne, ma per l’intelletto.
Detesto chi fa di tutte le erbe un fascio senza conoscere a fondo una persona… credere che tutte le persone siano uguali porta ad un’uniformità desolante… chi lo fa non avrà mai la sensibilità per riconoscere qualcosa di diverso da ciò che lui vuole… ma per fare questo basta guardarsi allo specchio e bearsi… per costoro, non vale la pena sprecare parole d’amore… il loro cuore è troppo arido per raccoglierle…
L’abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell’ordine; dall’ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell’educazione.