Gerardo Migliaccio – Paura & Coraggio
È un pezzo della vita mia che mi porti via, Papà! Un buio che mi fa paura senza te.
È un pezzo della vita mia che mi porti via, Papà! Un buio che mi fa paura senza te.
Dovessi guardarmi dal di fuori, oggi mi farei un po di tenerezza. Perché dentro ho come un puzzle a cui mancano dei pezzi. Perché dico che va bene, e magari lo dico davanti allo specchio sorridendomi così che il sorriso mi ritorni indietro. Perché vorrei trovare le parole, quelle giuste, che spieghino le mie emozioni, che profumino del mio cuore, che riescano a consolarmi e a consolare. Perché non vorrei avere più paura del silenzio.
Camminavo ansiosamente verso l’uscita. Non sapevo nemmeno da cosa stavo scappando. I tubi sul soffitto, vecchi almeno trent’anni, avevano delle perdite e sul pavimento si erano formate pozzanghere di acqua e ruggine. Il suono del mio piede che infrangeva l’acqua rimbombò per il lungo corridoio, ed ebbi paura. Iniziai a correre prima ancora che l’eco si fosse spento dietro di me, ma sapevo che era troppo tardi. Ad un tratto comparve lui: con il volto orrendamente sfregiato e gli occhi rossi, il sangue colava dalle sue dita e seppi, senza ombra di dubbio, che Jacob era morto.
Tutti vorrebbero poter dire: “Lei non sa chi sono io”, ma pochi hanno il coraggio di dirlo.
Tutti pensano che a renderci felici debba essere la vita, ma io una cosa l’ho capita: per essere felici serve solo coraggio.
Finora ignoravo cosa fosse il terrore: ormai lo so. È come se una mano di ghiaccio si posasse sul cuore. È come se il cuore palpitasse, fino a schiantarsi, in un vuoto abisso.
E quando mi chiederanno se ciò che scelsi, fu per me giusto o sbagliato, lascerò che sia il mio sorriso a rispondere.