Gianluca Frangella – Felicità
Con ideali e valori, un tempo, si nutrivano le famiglie e bastava veramente poco per essere felici.
Con ideali e valori, un tempo, si nutrivano le famiglie e bastava veramente poco per essere felici.
Il dolore ci travolge giornalmente, ma c’è sempre per tutti almeno un attimo di pura gioia. E per quell’attimo che non viviamo, è per quel attimo che non vogliamo morire.
La felicità è come un fiore: non si coglie con un pugno chiuso, ma con le mani aperte.
Costruire la propria felicità sull’altrui infelicità è come costruire una casa sulle sabbie mobili dell’anima.
Ci sono giorni che mi sento Jack Sparrow, e giorni che mi sento Will Turner. Poi, ci sono giorni in cui mi sento sia l’uno che l’altro, e sono i miei giorni migliori.
La vita e la felicità erano le facce di una moneta che un giorno qualcuno, per dispetto, fece in modo che questa ruotasse continuamente su sé stessa, per impedire che entrambe si incontrassero. Ma ad un certo punto, la vita fu stanca di girare a vuoto, e raccogliendo tutte le sue forze riuscì a stringere la mano alla felicità. Una volta ricongiunte, divennero invincibili e rotolando di pari passo riusciranno a scalare persino la montagna delle avversità, e una volta giunte in cima vissero nuovamente in perfetta armonia come all’inizio dei tempi.
Ogni giornata offre almeno un’opportunità per essere felici. Chi si sveglia di buonumore difficilmente se la fa sfuggire.