Gianluca Menegazzo – Morte
Duro è il dilemma della vita, che legato alla morte crea una contraddizione che prevarica il nostro cuore e crea profonde e cicatrici insanabili.
Duro è il dilemma della vita, che legato alla morte crea una contraddizione che prevarica il nostro cuore e crea profonde e cicatrici insanabili.
Non so se con la morte gli occhi si chiudono per sempre o finalmente si aprono.
La terra parla dalle sua fondamenta, la nuova bellezza del mondo esprime in sottofondo la lingua della morte, e non quella dell’infinito, del male, e non del bene. Verità matematica, sorda ai desideri di immortalità di una carne che resta sempre quella che è. La maledizione di Dio e degli angeli per rapirmi e macellarmi, raccontano la loro vera forma e intenzioni, o illusioni, e indirettamente un’altra verità: quello che macellano, lo spirito di una sola persona, fa brillare l’universo di nuove generazioni, uno spirito molto più grande di quello di Dio e degli angeli, che per questo non porterà mai eternità, né speranze di altri futuri.
Morire: un’altra di quelle cose che succedono ai vivi.
La morte non è soltanto fisica, perché al giorno d’oggi c’è gente che non è in grado di compiere il proprio percorso e senza morire fisicamente, perdono la propria anima!
Prima di morire voglio sentire il grido di una farfalla.
Alla fin del gioco, tanto va nel sacco il re quanto la pedina.