Gianni Amelio – Figli e bambini
Sono convinto che noi facciamo dei figli per rivincita, perché speriamo siano più bravi, belli, vincenti, fortunati di noi.
Sono convinto che noi facciamo dei figli per rivincita, perché speriamo siano più bravi, belli, vincenti, fortunati di noi.
Ama tuo figlio. Piangi quando lui non c’è. Sorridi quando lui c’è. Lui ama te.
“Che palle, sta storia.” Sta storia è la sua storia, la nostra storia, ma lui non vuole sentirla. Da piccolo era più curioso, più coraggioso, faceva qualche domanda in più. Guardava quel padre ragazzo, quella fotografia di Diego sul frigorifero, tenuta da una calamita, ingiallita dai vapori della cucina. Mi stringeva, mi restava addosso. Crescendo non ha più chiesto nulla. Il suo universo s’è ristretto ai suoi bisogni, ai suoi piccoli egoismi. Non ha voglia di complicarsi la vita, i pensieri. Per lui suo padre è Giuliano, è lui che lo ha accompagnato a scuola, che lo ha portato dal pediatra. È lui che gli ha dato quello schiaffo al mare, la volta che si è tuffato con poca acqua sotto.
Così in una stanza gelidamente bianca, attraverso la voce di un uomo gelidamente vestito di bianco, la scienza mi ha dato l’annuncio ufficiale che c’eri.
Ci sono errori fatti in gioventù che si vorrebbero cancellare; sarebbe reato però volere cancellare l’errore che ormai ha già assolto la scuola dell’obbligo.
La purezza dei bambini e la loro innocenza sono un dono incredibile.
Chi dice di un bambino che è piccolo e non capisce nulla, significa che è lui a non capire nulla dei bambini.