Gigliola Perin – Paura & Coraggio
Vorrei che la follia prendesse il sopravvento, avrei la scusa che l’ombra che mi perseguita non è quella della mente, ma la paura dell’amore.
Vorrei che la follia prendesse il sopravvento, avrei la scusa che l’ombra che mi perseguita non è quella della mente, ma la paura dell’amore.
Ed è il suo profumo che m’arrivava all’improvviso. E quando mi manchi ti ritrovo dentro…
Venne il dubbio a bussare alla mia porta, mi sedetti, tanto avevo chiuso bene l’uscio. Fu un grossolano errore, avevo chiuso ogni via di fuga, alla mia paura ed al mio orgoglio.
La paura per me è il braccio d’ansia di un pendolo che, sul fulcro, oscilla disordinato tra l’incertezza e l’esitazione.
La paura ha mille occhi e può perfino vedere sottoterra.
Sento il cielo cadere, così forte, così prepotente. Cade e non lascia nulla, nessuna lacrima solca il mio viso, troppe ne hanno versate i miei occhi, troppe volte si sono nascoste nella notte. Ora non vogliono scendere, sembra che nemmeno la luna riesca a sciogliere questo vuoto che sento dentro. Meglio così. Questo dolore così lancinante può uccidermi, e loro? Quelle stille si conficcano direttamente dentro l’anima, unico posto da dove non potranno più uscire, pronte a ricordarmi che è meglio il vuoto e la solitudine al morire. Ora vorrei solo saper distinguere se sono morta e quella che ho vissuto fin’ora non sia stato un incubo di vita.
È la rugiada che si posa tra petali di silenti pensieri.