Gigliola Perin – Stati d’Animo
Aveva negli occhi un non so che. Una tristezza che brillava, quella che appartiene a chi ha vissuto con l’anima schegge di vita.
Aveva negli occhi un non so che. Una tristezza che brillava, quella che appartiene a chi ha vissuto con l’anima schegge di vita.
Quanti pianti mi sono fatta sai!? Quasi fino a sentirmi male. Senza capire, non mi davo pace e continuavo a domandarmi perché. Ne ho subite di cose e sono arrivate quasi a distruggermi. Oggi non riesco più non solo a perdonare, ma nemmeno ad aver pietà per certa gente di merda. E aspetto solo il giusto modo e il giusto momento per dirgli: “ieri a me, oggi a te”!
Forse la trasgressione è solo la ricerca di un contatto con l’infinito che ci è precluso dalla nostra stessa realtà oggettiva e, di conseguenza, un tentativo destinato al fallimento. Ma non è possibile pensare di vivere felicemente senza mai trasgredire.
Ho imparato a non parlare più con chi non ha la volontà di ascoltare. Sono schifata da persone che parlano e come linguaggio conoscono solo quello offensivo, diffamatorio e accusatorio! Ognuno può vivere come vuole, con i modi che preferisce, ma almeno abbiate la decenza di non cadere in basso commettendo errori, modi, azioni per cui avete offeso, diffamato e accusato!
La paranoia non è altro che una forma di consapevolezza; la consapevolezza non è altro che una forma d’amore.
Spesso la vita ti chiede di barattare un bel ricordo per la tranquillità.
Lui mi ha dato tanto, più di ciò che avrei mai pensato potessi avere. Come posso odiarlo? Come posso smettere d’amarlo? Ma l’unico desiderio che ho è che sia felice, con o senza di me.