Giorgio De Luca – Tristezza
Che tristezza raccogliere il grido d’aiuto ed essere abbandonato quando sei tu a chiederlo.
Che tristezza raccogliere il grido d’aiuto ed essere abbandonato quando sei tu a chiederlo.
Spesso non è la vita stessa a metterti in ginocchio, a farti a pezzi e a fare in modo che tu diventi una persona dura e difficile. Lei sicuramente non è facile, ma le persone che incontri, il male che possono farti… Le delusioni, le illusioni, i tradimenti; ecco quelle sono le cose che ti spezzano le gambe, che ti spaccano in due il cuore. Quelle sono le cose che ti uccidono dentro.
Lasciami seduta qui dove mi trovo, perché non voglio essere altrove, questo è il mio posto su questo masso, dove il fiume dei miei desideri abbraccia il mio cuore, dove l’anima mia ode il tuo arrivo.
Sento il cielo cadere, così forte, così prepotente. Cade e non lascia nulla, nessuna lacrima solca il mio viso, troppe ne hanno versate i miei occhi, troppe volte si sono nascoste nella notte. Ora non vogliono scendere, sembra che nemmeno la luna riesca a sciogliere questo vuoto che sento dentro. Meglio così. Questo dolore così lancinante può uccidermi, e loro? Quelle stille si conficcano direttamente dentro l’anima, unico posto da dove non potranno più uscire, pronte a ricordarmi che è meglio il vuoto e la solitudine al morire. Ora vorrei solo saper distinguere se sono morta e quella che ho vissuto fin’ora non sia stato un incubo di vita.
Calci in culo nella vita ne ho presi una cifra. Ho passato notti a piangere e giorni a nascondere la mia tristezza dietro un finto sorriso. Ora quello che voglio è solo ridere di gusto e lasciare alle mie spalle tutte le lacrime, tutti i brutti ricordi e con esse tutte le persone che hanno contribuito a tutto questo. Non è mai tardi per ricominciare; mai!
Il pianto è il riflesso incondizionato di un falso sorriso.
Spesso le persone che più ci feriscono sono quelle convinte di amarci.