Giovanna Milluzzo – Tristezza
È come quando hai sete e da lontano ti sembra di scorgere l’acqua, mi avvicino e scopro che è solo un cartellone pubblicitario. Delusa.
È come quando hai sete e da lontano ti sembra di scorgere l’acqua, mi avvicino e scopro che è solo un cartellone pubblicitario. Delusa.
Oggi vorrei solo un po’ di dolcezzaper cancellare il sapore amarodi queste continue delusioni.
È più facile annegare nel dolore che remare nella vita di tutti i giorni.
Odiare è solo un modo per nascondere la propria sofferenza.
La ragazza scrive…scrive con le sue lacrime…lacrime nere di dolore…Imbratta il muro bianco… candido…come lo è stato un giorno la sua anima…
La tristezza si sveglia prima di me, non si fa trovare impreparata e mi fa la sua accorta accoglienza; non la scaccio via, la tengo buona perché non chiami a sé le sue compagne a far festa del mio animo.
Da bambina mi chiedevo spesso cosa ci fosse al di là del mare mi mettevo alla finestra e per ore ed ore con un occhio chiuso e l’altro aperto osservavo la linea dell’orizzonte cercando di carpire quell’angolino, quella porta che mi portasse oltre. Da adolescente vivevo le mie giornate sulla spiaggia chiudevo gli occhi e sognavo. Sognavo quel confine, sentivo la forza dell’amore che stava lì dietro quella porta ed io non trovavo la chiave. Adesso, osservo ancora il mare lo sguardo si perde oltre l’infinito e so che non c’è niente al di là del mare.