Giovanni Nebuloni – Filosofia
Tu, nulla, ma unico nel piccolo universo.
Tu, nulla, ma unico nel piccolo universo.
Persino l’Onnipotente muore… d’invidia.
L’attacco di panico è paragonabile al tentativo di contare ogni singola goccia d’acqua che tocca il suolo quando piove a dirotto.Eppure si può persino paragonare alla melodia di quella pioggia.
Alfine, dunque andai dagli artefici, ché qui ero sicuro di non conoscere che poco o niente, e d’altra parte sapevo che avrei trovata gente fornita di molte belle cognizioni. E in questo non m’ingannai, ché in realtà essi sapevano cose ch’io non sapevo, e per questo riguardo eran più sapienti di me. Ma, o cittadini ateniesi, mi sembrò che il medesimo difetto dei poeti lo avessero anche i buoni artefici: pel fatto stesso che disimpegnava bene la propria arte, ciascuno presumeva d’esser sapientissimo anche nelle altre cose maggiori, e questo errore offuscava quella loro sapienza. Cosicché io, tenendo presente l’oracolo, domandavo a me stesso se preferissi rimanere così com’ero, non sapiente della loro sapienza, né ignorante della loro ignoranza, oppure aver, come han loro, tutt’e due insieme questi requisiti. Risposi allora, a me stesso e all’oracolo che mi giovava rimanere com’ero:.
Giovane uomo che corri, la morte passerà per rivendicare i tuoi sogni…
La parola è il pensiero balbuziente.
La mia più cara cattiveria e arte è che il mio silenzio abbia imparato a non tradirsi nel tacere.