Giovanni Nebuloni – Frasi in dialetto
Un principio presuppone una fine, ma la fine è sempre fine a se stessa.
Un principio presuppone una fine, ma la fine è sempre fine a se stessa.
La mè mente la me mente.La mia mente mi inganna.
Lo sguardo cadde sul pavimento e gli occhi si fecero male.
Il profeta non è tale in patria perché è sempre oltre i confini.
I Veneti dicono “na monada” per dire “poco” e “un casso” per dire “niente”. Ma perché?
Si sono nato il 1956, ad aprile ed è pure nevicato, il trenta sono sbocciato dalle cosce fredde di mamma. Nonno paterno appena mi ha veduto, moro di Venezia m’ha nominato. A mio fratello, nato du anni prima, fariseo invece l’ha classificato. A mi sorella, dopo un lustro, l’ha schedata come ochina. Quando alla fine sono resuscitato, la mia morte fittizia non ha fatto nà notizia, mamma che ancora non sera riscaldata, una scrollata de spalle ha data. Mi fratello non ha chiuso neanche l’ombrello e mia sorella più sciocchina è rimasta in vetrina. A papà paraculo, che tutto sera pappato, con l’osso più duro, senza risparmiasse neppure er core malandato e trent’anni prima se ne annato, ma tu padre ubriacone, come faceva a sapere la fine della canzone?
Al prim ton di marz al sarpint al ven fur dal balz.Al primo tuono di marzo il serpente esce dalla tana (dal letargo invernale).