Giovanni Pastore – Morte
Non è la morte a farmi paura, ma la vita sprecata.
Non è la morte a farmi paura, ma la vita sprecata.
Ti racconterò del dolore che attanaglia l’anima, di come un mondo ha smesso di girare, della forza che la fenice stanca continua a cercare, di errori che hanno fermato il suo respiro. Un’anima che conta i suoi giorni, li vive nella speranza che il sole domani brilli ancora, la donna lotta e quella catena imprigiona il cuore in un corpo che che ha smesso di lottare.
I cimiteri sono pieni di persone insostituibili visitate da gente che le ha sostituite.
Aspetto che la morte venga a prendermi, nascosto tra i defunti, dove mai potrà pensare di trovarmi.
La vita è un lungo conto da pagare con la morte. La morte è un invito gratuito alla mensa dell’ignoto.
Sentirsi assenti cercando la presenza di anime fuggitrici dal mondo che un giorno promise di non esistere.
I tuoi pensieri riscaldano ancora il mio cuore, la tua assenza mi fa lacrimare gli occhi, ti sento molto lontana! Vieni presto mamma.