Giuseppe Acciaro – Arte
Giuseppe d’Agata ha uno svariato approccio all’arte: ludico, impegnato, sperimentale, incuriosito.
Giuseppe d’Agata ha uno svariato approccio all’arte: ludico, impegnato, sperimentale, incuriosito.
La cattiva arte è molto peggiore dell’assenza d’arte.
La pittura è più forte di me; mi costringe a dipingere come vuole lei.
Ogni espressione dell’Arte deve essere resa accessibile a tutti; sta all’osservatore il limitarsi al solo aspetto esteriore della manifestazione o trarre contemporaneamente dalla stessa più o meno sensazioni e sentimenti.
Quando si parla di “arte”, in italia, si parla esclusivamente di “belle arti”: di pittura, scultura, architettura, opere di antichi maestri che bisogna valorizzare e proteggere se vogliamo attrarre il turismo. L’arte, secondo questa tradizionale impostazione, è un patrimonio di bellezza dell’umanità. A me viene da ridere. L’arte, e quindi la bellezza, non è purtroppo solo quella che ritroviamo in un quadro di Caravaggio o in un affresco della Pompei antica. La bellezza della donna, della musica, della poesia, della natura, se ne parla sempre meno, come se quest’idea di bellezza fosse inferiore alle altre. Allora, quando si parla di riscoprire l’arte, in italia, a me viene da pensare: se riscoprissimo i valori della donna, della natura, alle quali mostriamo sempre meno rispetto. Se ricominciassimo a dedicarci alla poesia, alla musica, al teatro in questo modo facendo, noi non recupereremmo soltanto l’arte, che tanto vi sta a cuore, ma il concetto stesso della “bellezza”, che è eterno, è unico. Avremmo più rispetto gli uni con gli altri se quest’idea facesse capo ad ognuno di noi.
Essere artisti è osservare con le orecchie, ascoltare con gli occhi e parlare con il cuore.
L’arte buona, sa come si muore.