Giuseppe Altieri – Felicità
La felicità si fa grande nei cuori che hanno conosciuto il dolore.
La felicità si fa grande nei cuori che hanno conosciuto il dolore.
Ci sono giorni che mi sento Jack Sparrow, e giorni che mi sento Will Turner. Poi, ci sono giorni in cui mi sento sia l’uno che l’altro, e sono i miei giorni migliori.
Da piccoli eravamo tutti felici, forse perché non avevamo un passato di cui vergognarci o un futuro di cui preoccuparci.
La felicità è un castello con infinite strade per raggiungerlo e infinite porte per entrare.
Illudiamoci che la vita sia idilliaca, illudiamoci pure, illudiamoci che quel fango che copre ogni nostro passo un giorno non sarà più fango, illudiamoci di guardare le stelle mentre il fango succhia l’esistenza, Illudiamoci! Ma, non dimentichiamo che la vita non è un illusione, ma una delusione nell’illusione di attimi di felicità!
Mi hanno detto che la felicità si accarezza. Io l’ho graffiata e me ne è rimasto un brandello sotto le unghie.
Angolo di cielo e respiri. L’aria ti accarezza le labbra, ti entra nel naso e immagini il suo percorso: prima lungo il collo, poi giù fino ai polmoni finché non esplode per contaminare ogni parte del tuo corpo. La senti scivolare fredda e pura lungo le braccia, trattieni il fiato qualche secondo per ascoltarne il sapore. Sa di stelle, anzi, sa di sorgente o meglio, sa di qualcosa di indefinibile.