Giuseppe Catalfamo – Religione
La domanda non è “Dio c’è, Dio non c’è” questo divide. La domanda è “Hai cuore e amore da dare?”.
La domanda non è “Dio c’è, Dio non c’è” questo divide. La domanda è “Hai cuore e amore da dare?”.
Se c’è un Dio, l’ateismo deve sembrargli una minore ingiuria che la religione.
Avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, Claudio Hummes, un grande amico “.” Quando la cosa è divenuta un po’ pericolosa lui mi confortava, e quando i voti sono saliti a due terzi, momento in cui viene l’applauso consueto perché è stato eletto il Papa, lui mi ha abbracciato, mi ha baciato, e mi ha detto: non ti dimenticare dei poveri “.” Quella parola è entrata qui, i poveri, i poveri. Poi subito, in relazione ai poveri, ho pensato a Francesco d’Assisi”
Per Nostro Signore è amore anche donare un granello di zucchero a una formica, nella semplicità in quella spontaneità il tuo cuore si erigerà fino a toccare il cielo.
Purtroppo la superstizione viene alimentata da tutte le religioni. È un artificio per impressionare i loro sostenitori e mantenerli attaccati al muro dell’eterna ignoranza.
Un coccodrillo che piange non è detto sia triste…Una iena che ride non vuol dire sia felice…esattamente come l’uomo.
Chissà cosa c’è là fuori, dopo l’universo.