Giuseppe Donadei – Filosofia
Più sottile è il confine tra giudicare e farsi un opinione, e più vasta dovrà essere l’intelligenza per saperlo distinguere.
Più sottile è il confine tra giudicare e farsi un opinione, e più vasta dovrà essere l’intelligenza per saperlo distinguere.
E gli altri chi erano? Le persone cosa volevano? Sembrava tutto una continua lotta, una guerra su chi per primo sarebbe caduto a terra, con la bocca cucita senza aver potuto urlare mai. Una continua sfilata per mostrare i propri corpi, e venderli. Un pianeta costretto al massacro, o forse un pianeta che cercò il suo suicidio ospitando l’uomo.
C’è chi vuole ma non può, e chi può e non vuole.
La libertà è un minimo di genialità.
Nessun uomo è tanto povero da non poter donare un sorriso, nessuno tanto ricco da non averne bisogno.
La felicità è un traguardo temporaneo della persona perché prima o poi la tristezza tornerà sul viso e tutto si ripeterà da capo.
L’animale vive in modo non storico, poiché si risolve nel presente, l’uomo invece resiste sotto il grande e sempre più grande carico del passato: questo lo schiaccia a terra e lo piega da parte. Per ogni agire ci vuole oblio: come per la vita di ogni essere organico ci vuole non solo luce, ma anche oscurità. La serenità, la buona coscienza, la lieta azione la fiducia nel futuro dipendono dal fatto che si sappia tanto bene dimenticare al tempo giusto, quanto ricordare al tempo giusto.