Graziano Origa – Filosofia
Novembre: in New york, nel mese dell’Indian Summer, nella 42esima – dove ora c’è un Disney shop al posto di un peep – ero Snoopy al Thanksgiving Day nel Giorno del Ringraziamento. Ma il tacchino ha mangiato me.
Novembre: in New york, nel mese dell’Indian Summer, nella 42esima – dove ora c’è un Disney shop al posto di un peep – ero Snoopy al Thanksgiving Day nel Giorno del Ringraziamento. Ma il tacchino ha mangiato me.
Sarebbe bello poter essere sempre e soltanto il risultato delle scelte fatte e non di quelle subite.
Quando tacio, perché penso,e quando parlo so cosa dico.
Le religioni non sono attendibili ed io non ho il dono della fede. Gli scienziati scrutano l’universo come scorpioni davanti al Colosseo ed io sono uno scorpione senza tenaglie… Impazzisco!
Le civiltà decadono quando dimenticano il vecchio proverbio: “chi vuole: vada! Chi non vuole: mandi!” Come il loro dinamismo viene meno, tutto tende a fermarsi. Ci si siede, anzi: ci si sdraia. Ed il sintomo più evidente è che a funzionare sempre meglio restano solo gli organi sessuali, ricchi di una esperienza di miliardi di anni.
Quando si lascia questo mondo saremo ricordati per quello che potevamo fare e saremo rammentati per quello che non abbiamo fatto.
Programmare ogni particolare di un ipotetico futuro ci rende sempre più ingenui, anteporre progetti a lungo termine serve a togliere linfa al presente. Vivi ogni momento, la vita non è proprio una commedia perché si va in scena senza provare e tu non potrai mai essere un attore professionista.