Teo Erba – Guerra & Pace
Se non credete nella pace non avete ancora scoperto la guerra, chi cambierebbe un paio di scarpe fino a quando queste non iniziassero a dar problemi?
Se non credete nella pace non avete ancora scoperto la guerra, chi cambierebbe un paio di scarpe fino a quando queste non iniziassero a dar problemi?
Un Re che non vuole più combattere è il miglior suddito della pace.
Da molti anni ho dichiarato guerra all’alcool, le mie più dure battaglie le ho combattute contro le bottiglie, le sconfiggevo vuotandole, ma loro alla fine hanno vinto la guerra uccidendomi.
Molte guerre, purtroppo, derivano dal timore di coloro che sono diversi da noi stessi. Solo attraverso il “dialogo” si possono superare queste paure.
Ci saranno nuove guerre, le guerre delle informazioni.
Credo che Dio non si è pentito di aver creato l’uomo, ma invece di avergli concesso l’intelligenza e il pensiero. Forse non poteva nemmeno immaginare che essi potrebbero renderlo un crudele e sanguinario predatore della natura e della sua flora e fauna, e perfino anche dei suoi simili e di se stesso.
Quando ci accorgeremo che la vera guerra la facciamo per la pace sarà troppo tardi, la guerra sarà finita e la pace non sarà arrivata.
Al soldato di conquista ogni terra è nemica, anche la sua.
La follia di un élite può persuadere la folla verso le proprie ragioni, per quanto pesate singolarmente apparirebbero per ciò che sono: abomini umani. Eppure riesce a dissuadere la coscienza del singolo tra la folla che ciò che si sta compiendo non è nelle sue possibilità. La follia assume l’enorme mostruosità della guerra, del razzismo, dei massacri, del pregiudizio che diventa la distanza tra l’essere degno di stima e l’essere sotto terra. Siamo lontani anni da tutto questo, ma non distanti dal ricordo e dalla presenza di numerosi focolai di intolleranza, più o meno estesi, diffusi nel pianeta. Solo la coscienza di essere nati nello stesso modo di ogni altro essere umano, avere sogni e disperazioni, voglia e aspettative, può indurci ad apprezzare la vita e chi ci circonda, e far sì che giorni come quello che si ricorda oggi 27 Gennaio, non facciano più ritorno.
Perchè, dovrei servirti, tu che minacci il popolo di stenti, tu che organizzi complotti, tu che innalzi la casta e abbassi la gente, tu che formuli leggi per la tua “gente”, e che solo ti assolvi. Arriverà un giorno dove mille e mille grida si uniranno in un solo gesto, la democrazia del popolo, di tutto il popolo, saraì resa uguale.
L’inchiostro della violenza dipinge la terra di rosso sangue e rende grigio tutti gli altri colori.
La pace è ovunque, se intorno a noi c’è amore.
Negli ultimi 5.000 anni, l’umanità ha fatto 14.000 guerre. Tutta questa energia, convertita in amore, oggi il mondo, sarebbe migliore.
Due cose sulla guerra: mai desiderare il suo arrivo. Essere sempre pronti a riceverla.
Vorrei un mondo migliore; un mondo dove tutto è possibile e dove i sogni si potessero avverare, ma vorrei di più un mondo in cui regnasse la pace.
L’uomo ogni giorno crea lo stesso oggetto per cui mettersi in guerra e lo stesso oggetto con cui potersi uccidere. Il denaro e le armi.
Sono le sconfitte che fortificano le persone non le vittorie.