Guido Paolo De Felice – Stati d’Animo
Il silenzio è il più grande rumore che si possa fare.
Il silenzio è il più grande rumore che si possa fare.
E il tempo passa, inesorabilmente porta via con se stralci di vita. È come un onda che piano piano arriva e sulla spiaggia muore, essa nel suo procedere avvolge a se tutto ciò che incontra, e niente trattiene a me che la sto a guardare, se non l’attimo in cui ha fatto capolino per farsi vedere, perché la potessi salutare.
Mente e cuore, uniti nel vagare. Uniti nel silenzio, nel vuoto della solitudine. Consapevoli del non essere, consapevoli del non avere.
Mi metto da parte, come se io stessa fossi l’ultimo foglio bianco che ho e l’ultima biro blu con poco inchiostro per scrivere.
Non ci sarà più il tuo viso nei miei pensieri… Non ci saranno più le mie lacrime nel tuo sorriso!
Esistono persone che hanno costruito la loro gabbia dorata e vi passano la vita sognando l’amore. Quando, per caso, si apre la piccola porta, non spiccano il volo perché, ormai, amano la comoda vita da prigionieri e buttarsi nel vuoto, sbattendo le ali, comporta rischi e fatica. Forse non sanno nemmeno usare le ali. L’amore li affascina ma li spaventa, la libertà e la vita fuori li rende insicuri. Meglio rimanere nella gabbietta dorata, costruita negli anni, senza amore ma col mangime assicurato. Usciranno solo per entrare in un’altra gabbia, non appena sarà pronta.
Parla la notte buia, solitaria e silenziosa cerca il suo alito nelle radici profonde dell’anima.