Giulio Pintus – Informatica
L’installazione del programma “senso di colpa” ha avuto successo, spegnere e riavviare l’essere umano.
L’installazione del programma “senso di colpa” ha avuto successo, spegnere e riavviare l’essere umano.
Ogni tanto un prodotto rivoluzionario appare, cambiando tutto il resto… Apple è stata fortunata a introdurre alcune cose che hanno cambiato il mondo.
I nostri amici su al nord spendono oltre cinque miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e tutto quello che sembrano fare è copiare Google e Apple.
Mi piacerebbe che sviluppare dei buoni prodotti fosse facile come firmare un assegno. In questo caso, Microsoft avrebbe prodotti buoni.
Il miglior programmatore informatico della storia è Dio: con solo dieci righe di comando ancora governa mezzo mondo.
Se, in effetti, Internet ha molto da offrire a chi sa ciò che cerca, è anche in grado di completare la stupidità di chi naviga senza bussola.
Internet sta diventando un cervello artificiale, e noi, siamo i neuroni.
Nella rete regna il caos, un sistema utile, potrebbe essere visto come una catena virtuale, che collega le notizie alla fonte cosicché i commenti, compaiano ugualmente in tutte le notizie riproposte.
La comodità della ricerca online, farà gradualmente scomparire gli oggetti se non presenti su internet.
Dopo il tempo, la tecnologia è la quinta dimensione che, ognuno di noi, con un clik entra o esce, comodamente da casa.
Il virtuale non sostituisce né rimpiazza né, tantomeno, nega o cancella il reale, semplicemente gli ruba il tempo e lo spazio per poter esistere e manifestarsi anche al di là dello schermo.
Ci sono menti che andrebbero formattate e riprogrammate, come si usa fare con i personal computer. Perché un virus ha danneggiato irrimediabilmente il sistema operativo e nessuna cura ormai sarebbe adatta.
L’informatica, è la passione che ho sempre avuto nel cuore, forse perché mi è stata d’aiuto nei momenti più opportuni, forse perché senza essa non saprei come vivere!
È molto facile grazie a internet che è un ottimo contenitore di informazioni e ottimo mezzo di comunicazione, se usato onestamente e per buoni scopi, scoprire se ciò che viene scritto è frutto di un copia-incolla.
Ops! Mi sono persa… mi ritroverò su google.
Le macchine comprendono solo due linguaggi: il binario e il brutale.
Il cyberspazio incarna la più alta libertà di parola. Qualcuno potrà sentirsi offeso, altri potranno apprezzarlo, ma il contenuto di una pagina web è difficile da censurare. Una volta lanciato in rete entra a disposizione di centinaia di milioni di persone. Un diritto d’espressione così illimitato, con dei costi di pubblicazione così bassi, fa del Web una grandissima manifestazione di democrazia. Tutte le voi hanno pari opportunità di ascolto, o almeno così predicano tanto i costituzionalisti quanto le riviste d’affari. Se il Web fosse una rete casuale, potremmo anche essere d’accordo con loro. Ma non lo è. Il risultato fu affascinante del nostro progetto di mappatura fu la scoperta di una totale assenza, nel Web, di democrazia, equità e valori ugualitari. Imparammo che l’unica cosa che la topologia di questa rete permette di vedere sono il miliardo di documenti ivi contenuti. Quando si considera il Web, la domanda fondamentale non è più se le nostre opinioni possono venire pubblicate: certo che possono e, una volta online, diventano accessibili a chiunque, in qualunque parte del mondo, con una semplice connessione Internet. Di fronte alla giungla di documenti che si aggiungono minuto pe minuto, la domanda cruciale è piuttosto la seguente: se lancio un’informazione in rete, qualcuno la noterà? Per esser letti bisogna essere visibili: una banale verità che vale tanto per gli scrittori quanto per gli scienziati. Sul Web la misura della visibilità è il numero di link. Più link puntano alla vostra pagina Web, più siete visibili.