Ingrid Rivi – Abbandonare
Amavo l’uomo che eri, non quello che è cambiato.
Amavo l’uomo che eri, non quello che è cambiato.
Le bellezze non hanno le stesse facce, le mancanze non hanno le stesse intensità, ma…
Un anno fa ti ho scritto M. M. chiedendoti di indovinare cosa volessero dire le sigle. Poi tu mi hai scritto H. V. D. T. Ora non ho più bisogno di sigle per dirti che ho voglia di un tuo bacio, ho voglia di sentire quel fremito di passione che mi annebbia la mente e mi estranea dal resto intorno, che sa rendere magico anche i sedili di una macchina nella penombra di un parcheggio isolato. Un bacio preso con forza e che unisce dolcemente due visi che si guardano da lontano durante il giorno, che non sanno dire a parole quello che sentono ma che parlano la stessa lingua quando sono insieme.
Mi mancano i miei genitori, eppure abito con loro…
Ho abbandonato la vita precedente e ora ne costruisco una nuova, come dire: il tramonto è andato ora bisogna aspettare l’alba.
Magnifica è la tua presenza… mi mancherai.
Un lungo addio è composto da tanti “ciao” e un silenzio improvviso che cala come un sipario.