Harold Bloom – Internet
Internet è come il Congo: so che esiste ma non ci andrò mai.
Internet è come il Congo: so che esiste ma non ci andrò mai.
Mi preoccupo continuamente della mia bambina e di Internet, anche se è ancora troppo piccola per potersi collegare.Ecco cosa mi preoccupa. Mi preoccupa il fatto che fra 10 o 15 anni, lei verrà da me e mi dirà: “papà, dov’eri quando hanno tolto la libertà di parola in Internet?
Internet è una pippa planetaria, un collettore delle frustrazioni di milioni di persone.
Internet è solo porno.
C’è chi dice: ho messo su internet la foto in sella alla mia moto costosa per fare vedere chi sono io. C’è chi dice: ho messo su internet la mia foto più provocante, così le altre donne mi invidiano, c’è chi dice. E che dire della foto di quella vacanza chissà che ha provocato non servono queste cose per creare qualcosa di importante.Io scrivo frasi e accarezzo l’anima delle persone con le mie parole questo è il viaggio più bello che possa fare. Io vivo una vita, non un’illusione.
È sconvolgente che un giudice incompetente arresti le persone ammazzando così famiglie. Io posso difendermi pubblicamente attraverso voi giornalisti, però gente come questa comporta drammi umani nelle famiglie. Un giudice che è diventato una macchietta su Youtube.
Sono le cose più semplici che mi colorano la vita; mi affascinano l’anima lasciandomi un’immensa emozione di infinito stupore, come quando guardo il cielo di notte.Nella vita tutto può essere bene o male, dipende dal modo in cui ogni cosa viene vista, interpretata e utilizzata; proprio come i fatti che ognuno manifesta nella realtà, che ci svelano la reale natura delle intenzioni altrui. Poiché dove vivo ho ricevuto solamente il niente, per me internet è una porta che ho voluto aprire per uscire in questo mondo virtuale ad incontrare persone che avessero i miei stessi ideali di vita e progetti in cui credere e voler realizzare.
Adesso Beppe Grillo esalta la democrazia di internet con la stessa foga con cui dieci anni fa sul palco spaccava un computer con una mazza per opporsi alla nuova schiavitù moderna inventata da Gates. La gente applaudiva estasiata allora, così come applaude estasiata ora. Si applaude l’enfasi.
Forse questo mondo detto “virtuale”, che qualcuno ha deciso di chiamare Internet, non sia altro che un riflesso di quello là fuori che siamo abituati a chiamare “reale”, solo che ogni tanto ci capita di vivere la cosa all’inverso.
Internet non è solo un veicolo, è una forma di cultura. La rete è innanzitutto un concetto filosofico.
Cartesio diceva: “Penso dunque sono”, con internet siamo passati a: “penso dunque condivido” e infine con Facebook: condivido dunque non ho bisogno di pensare. Si chiama (d)evoluzione.
Attraverso internet noi guardiamo il mondo, ma internet guarda noi.
Internet non è al passo con i tempi, ma con il futuro!
C’è una diavoleria tecnologica che consente di comunicare con dispositivi tra loro compatibili, gratuita, esclusiva, immediata, la cui batteria può durare anche novanta anni, disponibile in differenti forme e colori. Mi pare si chiami sguardo.
Sono tutte allieve del web impegnate a studiare il modo migliore per sedurre, per rendersi porche. Leggono poesie, racconti, si immedesimano nel personaggio che stanno interpretando, ma se tutta questa energia la usassero per far rinvigorire l’amore appassito degli anni con il proprio marito non sarebbe male. Peccato che tutto questo sarà solo per il primo morto di sesso dietro uno schermo e che di loro non gliene frega un emerito… e che penserà solo a soddisfare il suo personale piacere.
Siamo tutti estranei e lontani, allo stesso tempo, amici e vicini. Tutto, nel breve spazio che un tasto in questo tempo ci concede.
Non sopporto fermarmi sulla superficie, sulla prima impressione, sul sentito dire, non l’ho mai fatto perché odio l’apparenza, la superficialità. Una persona la guardo dritta negli occhi e sento, parlo ed osservo. Il corpo e la gestualità parlano più di quanto lo facciano un abito o delle parole. E dietro questo schermo? C’è vita e ci sono persone vere, le leggi tra le righe, le senti, le ascolti in tutte le loro sfumature… basta solo saper guardare.