Ippocrate – Stati d’Animo
Quando nelle malattie le lacrime sgorgano volontariamente dagli occhi, è un buon segno; se involontariamente, un cattivo segno.
Quando nelle malattie le lacrime sgorgano volontariamente dagli occhi, è un buon segno; se involontariamente, un cattivo segno.
Per alcuni libertà è poter scegliere la propria condanna.
Riscoprirsi non è male a volte. E nemmeno toccare il fondo lo è. Fa male e questo lo so bene, ma ormai sembra ci abbia fatto l’abitudine, quasi ci vivo sul fondo. Ma quando lo tocchi e lo raschi se non vuoi morire devi risalire e io ho lo sguardo puntato verso l’alto. Le discese non hanno mai fatto parte della mia vita, forse solo qualche pianura. Il resto è sempre stata solo salita e io tosta e decisa come sempre arrivo alla vetta.
Vivere bene è la miglior vendetta.
Esistono pensieri traditori che mandano a farsi fottere il tuo senso dell’orientamento, scombussolando completamente la tua bussola.
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
Non sentirti inadatta, prova a sentirti sprecata. Vedrai che non solo vivrai meglio, ma non farai più vivere accanto a te chi non ti merita.