Isabella Santacroce – Vita
Cosa d’alta magia non ferirsi mai.
Cosa d’alta magia non ferirsi mai.
Che giovano a quell’uomo ottant’anni passati senza far niente? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita; né è morto tardi, ma ha impiegato molto tempo per morire.
Io so tutto ciò che ho: le mie speranza, i miei sogni, i miei dubbi con tutte le mie incertezze.Ma tutto questo fa parte di un dono meraviglioso delle volte anche irreale che, non tutti colgono il vero significato di tutto questo… La vita…
Pensavo che sono passati vent’anni da quando “Hanno ucciso l’uomo ragno”, in mezzo tanta vita vissuta che rifarei, cambierei, cancellerei. Amici spariti, nuovi amici arrivati, amori finiti, amori non corrisposti, illusioni, speranze, solitudine, e poi ancora in piedi e via via lungo la strada che porta alla serenità. Non mi posso lamentare, mi è andata meglio dell’uomo ragno.
La vita è un lungo percorso tra rovi e sterpi, ma se imparerai a camminare, infine, stringerai boccioli di rose tra le mani ferite.
Bisogna imparare a farsi bastare se stessi. Non ci viene detto alla nascita. Ci fissano quel braccialetto al polso celeste o rosa, piuttosto che darci qualche dritta su questa vita. Così lo capisci soltanto quando non conti per nessuno.
Imparare ad essere sincero, leale, rispettoso, altruista, giusto. Imparare ad amare, imparare a vivere. Non è facile, ecco perché riescono in pochi. Proviamoci.