Italo Calvino – Bacio
Se infelice è l’innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.
Se infelice è l’innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.
Con la fioca luce di luna passo dopo bacio bacio dopo passo.
Amore è rivelazione improvvisa, il bacio è sempre una scoperta.
Ecco o futuro sono salito in sella al tuo cavallo, quali nuovi stendardi mi levi incontro dalle torri di città non ancora fondate? Quali fiumi di devastazione dai castelli e dai giardini che amavo? Quali impreviste età dell’oro prepari tu, malpadroneggiato, tu fueriero di tesori pagati a caro prezzo, tu mio regno da conquistare, tu… Futuro.
L’uomo ha poca memoria dell’inizio dell’età della ragione, ma spesso non ricorda l’ardore del bacio…
Ti baciavo, stringendomi a te, e tu tremavi… Ed era come un terremoto dentro me, potente, che stravolgeva ogni equilibrio e sconvolgeva tutto il mio Essere.
Fu un sospiro. Fu un solo attimo. Ma quel bacio incatenò le loro anime.