Italo Calvino – Viaggi e vacanze
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Non aveva ancora capito qual era stato il suo errore, non era riuscito ancora a pensarci, forse preferiva non pensarci affatto, non capirlo, per proclamare meglio la sua innocenza.
Il viaggio non è un bisogno dell’uomo, ma una moda della società che ci spinge a fare sempre le valige.
La fantasia è un posto dove ci piove dentro.
Era allora nella prima giovinezza: l’età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio…
Partire è solo un modo per tornare al punto di partenza.
– Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.- Dove andiamo?- Non lo so, ma dobbiamo andare.