Italo Calvino – Viaggi e vacanze
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
Mare lento e assolato, onde silenziose. Profumi intensi di resine. Fruscio di foglie, scintillio di neve. Colori inattesi, petali, ali leggere. Aroma di pane sfornato, una fontanella. L’ombra di un pino: un bel Brunello, salame e sfilatino, nel sottofondo delle cicale. Basta così.
I dintorni di Reggio sono in genere molto deliziosi e non si vedono che campagne coperte di gelsi, aranceti, limoneti, vigneti. La maggior parte della seta che si produce in Calabria si coltiva in questi luoghi; Reggio ne vende per ottantamila libbre all’anno.
Felice sera d’estate calda, siete pronti per il mare? Avete fatto la prova costume? Io si l’ho fatta, il canotto non mi tiene più.
Partire è solo un modo per tornare al punto di partenza.
La meta non è il punto d’arrivo… la meta è il viaggio!
Se infelice è l’innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte…