Ivano Fossati – Desiderio
Santa fortuna che vegli sugli uomini senza virtù, vienimi a trovare.
Santa fortuna che vegli sugli uomini senza virtù, vienimi a trovare.
Fu la mia città per prima che mi abbandonai. Oggi, le case sono, lì. Respirarne su di me l’odoroso. Qualche passo avanti e mi fermo. Chi si ricorda di me? Nessuno! Questa cosa mi fa ondolare d’ironia. Una striscia rovente sulla fronte. Una piccola promemoria di se stessa, che fa tremare nella coscienza, l’estremità di dissolvenza. Emigranti gli assomigliano alle rondine, nessuno non si dimentica della loro terra.
Ho passato la maggior parte della mia vita sul palcoscenico… a 7 anni avevo messo piede in teatro ed ancora oggi e difficile separarmi da questo grande amore… ma se un giorno dovrei morire… vorrei morire in teatro perché è la ragione per cui vivo è la stessa per cui muoio.
Cerco un luogo in questa città dove nascondermi dalla corrente… che mi sta portando via.
Esprimi il desiderio e poi soffi. Soffi perché vorresti indietro ciò che hai perduto. Soffi anche se sai che il tuo rimarrà solo e soltanto un sogno irrealizzabile.
Sento forte, il desiderio e l’esigenza d’abbandonarmi ad un abbraccio, non importa da chi… purché sia sincero.
Riponi in uno stipetto un desiderio. Lascia passare un po’ di tempo poi aprilo: vi troverai un disinganno.