J.R.R. Tolkien (John Ronald Reuel Tolkien) – Morte
Sfruttava in modo perverso e malvagio le notizie che apprendeva.
Sfruttava in modo perverso e malvagio le notizie che apprendeva.
L’assassinio è sempre un errore: non bisognerebbe mai fare niente di cui non si possa parlare dopo pranzo.
La sofferenza, vivere la sofferenzaricordi mai spenti, ricordi sempre vivi.Assistere impotenti al lento declino,il corpo assente, occhi lucidi e serenil’amore dei propri cari, l’attesa, la speranza.Un segno. Lo sguardo nel vuoto,mani che si stringono in preghiera,nessun segno, l’anima si liberail corpo inerme, le labbra sorridenteun piccolo alito di vento, un po gelidoannuncia l’imponderabile.La vita ha concluso il suo cammino:Nulla ha potuto la potenza dell’amore.I ricordi che portiamo dentrorivivranno per sempre nell’animacon gioia nei momenti di solitudine.
Eutanasia il diritto di morire. Discutibile sicuramente.
Si è tristi quando siamo lasciati da chi, per circostanze a noi nascoste, intraprende la dimensione ultra terrena. Lo sconforto e la solitudine per molti poi diventa un macigno.Credo che questa dimensione terrena ci leghi talmente tanto all’illusione materialistica, che perdiamo la consapevolezza della nostra origine, che è divina. Oltre la morte sicuramente c’è la vita.
Il giorno della mia morte vorrei che la mia anima diventasse cieca… per non vedere le loro lacrime.
Il Domani è ignoto. Spesso il levar del sole porta consiglio.