Jacqueline Miu – Morte
Abito in un corpo libero dai vantaggi dell’eternità. Trascino una legione di vermi da quando son nato e godo grazie a Dio, di una cattiva reputazione, quella che rende affascinanti tutti i perdenti.
Abito in un corpo libero dai vantaggi dell’eternità. Trascino una legione di vermi da quando son nato e godo grazie a Dio, di una cattiva reputazione, quella che rende affascinanti tutti i perdenti.
Vanno via col callo della vita alle dita, lasciando l’inchiostro che è passato nelle vene.
La più crudele eredità della morte è che spesso lascia gli altri prigionieri della vita.
Se siete in procinto di suicidarvi vi esorto ad ascoltarmi, non voglio dissuadervi, ma vi prego portate con voi all’inferno il maggior numero possibile di creature.
Quando verrà l’ora di morire non voglio perderne neanche un attimo: si muore una volta sola.
La morte arriva, quando finiscono i sogni. Fino a quando l’uomo riesce o sognare a desiderare e a sperare è vivo.
Il poeta non muore, bensì rientra nel bozzolo per poi uscirne nelle nuove vesti delicate e leggere di una novella farfalla, libera di volare nell’immenso etere stellato dell’aldilà della fisicità.