Jean Baptiste Alphonse Karr – Morte
Se dovessimo abolire la pena capitale, mi piacerebbe vedere cosa farebbero per prima cosa i miei amici assassini.
Se dovessimo abolire la pena capitale, mi piacerebbe vedere cosa farebbero per prima cosa i miei amici assassini.
La donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell’albero della conoscenza dieci minuti prima dell’uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio.
Ma non le sembrava giusto vivere per prepararsi alla morte. M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrici della vita. Io pensavo sempre alla morte e perciò non avevo che un solo dolore: la certezza di dover morire. Tutte le altre cose divenivano tanto poco importanti che per esse non avevo che un lieto sorriso o un riso altrettanto lieto.
All’ombra dè cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
Si può sopravvivere a tutto, oggi, tranne che alla morte, e farsi perdonare tutto, tranne che una buona reputazione.
Quando morirò, voglio esserci anch’io.
Di attesa si muore, e la morte così vive.
La donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell’albero della conoscenza dieci minuti prima dell’uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio.
Ma non le sembrava giusto vivere per prepararsi alla morte. M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrici della vita. Io pensavo sempre alla morte e perciò non avevo che un solo dolore: la certezza di dover morire. Tutte le altre cose divenivano tanto poco importanti che per esse non avevo che un lieto sorriso o un riso altrettanto lieto.
All’ombra dè cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
Si può sopravvivere a tutto, oggi, tranne che alla morte, e farsi perdonare tutto, tranne che una buona reputazione.
Quando morirò, voglio esserci anch’io.
Di attesa si muore, e la morte così vive.
La donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell’albero della conoscenza dieci minuti prima dell’uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio.
Ma non le sembrava giusto vivere per prepararsi alla morte. M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrici della vita. Io pensavo sempre alla morte e perciò non avevo che un solo dolore: la certezza di dover morire. Tutte le altre cose divenivano tanto poco importanti che per esse non avevo che un lieto sorriso o un riso altrettanto lieto.
All’ombra dè cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?
Si può sopravvivere a tutto, oggi, tranne che alla morte, e farsi perdonare tutto, tranne che una buona reputazione.
Quando morirò, voglio esserci anch’io.
Di attesa si muore, e la morte così vive.