Jean Baptiste Alphonse Karr – Vita
Più le cose cambiano, più rimangono identiche.
Più le cose cambiano, più rimangono identiche.
Le notti passano, esattamente come passano i giorni. Tutto passa, quando hai deciso di lasciare, di dimenticare, di annullare, di perdonare e di ricominciare. Ogni giorno ha un sapore diverso, quando hai deciso di viverlo come viene, senza aspettarti nulla. La vita è così. Passa, ti guarda in faccia, saluta, e se ne va.
A governare l’universo è un meccanismo, una regola immutabile con cui noi non potremo mai comunicare o creare compromessi; le nostre preghiere non verranno ascoltate né tantomeno accolte, i nostri cenni di sfida verranno ignorati e infine sepolti.
Come avrei potuto essere diversa?Dovevo essere più egoista, più testarda, più ribelle? Sono stata troppo condiscendente, troppo disponibile ad accontentare gli uomini della mia vita?Sono una donna fallita o una serva obbediente? In quanto donna, potevo essere accettata solo come figlia, moglie, o vedova, a meno che ovviamente non avessi preso i voti. E io sono stata anche figlia, moglie e vedova, ma anche amante.Il mio amante è morto da tempo, e ora sento che tocca a me. Scrivo queste righe per i miei figli, sperando che possano capire.All’inizio avevo una vita normale, ma la famiglia reale ha posto tali ostacoli sul mio cammino che fatico ancora a riprendermi. Come avrei potuto essere diversa? È questo il dilemma della Mia vita.
La vita è come un treno, è di passaggio, sta a noi riuscire a coglierne gli attimi di una vita che cambia in fretta.
Rassegnarsi alla condizione, che la vita ci impone e come abbandonarsi al dolore inflitto dalle lame di una vergine di Norimberga immaginaria, che ci costringe ad accettare passivamente il destino.
Quando accetteremo con piena consapevolezza che la vita non deve essere vissuta con l’esclusivo obiettivo della felicità, “ma di accettare i suoi lati oscuri con serenità”, allora potremo dire di aver vissuto degnamente il nostro viaggio!
Le notti passano, esattamente come passano i giorni. Tutto passa, quando hai deciso di lasciare, di dimenticare, di annullare, di perdonare e di ricominciare. Ogni giorno ha un sapore diverso, quando hai deciso di viverlo come viene, senza aspettarti nulla. La vita è così. Passa, ti guarda in faccia, saluta, e se ne va.
A governare l’universo è un meccanismo, una regola immutabile con cui noi non potremo mai comunicare o creare compromessi; le nostre preghiere non verranno ascoltate né tantomeno accolte, i nostri cenni di sfida verranno ignorati e infine sepolti.
Come avrei potuto essere diversa?Dovevo essere più egoista, più testarda, più ribelle? Sono stata troppo condiscendente, troppo disponibile ad accontentare gli uomini della mia vita?Sono una donna fallita o una serva obbediente? In quanto donna, potevo essere accettata solo come figlia, moglie, o vedova, a meno che ovviamente non avessi preso i voti. E io sono stata anche figlia, moglie e vedova, ma anche amante.Il mio amante è morto da tempo, e ora sento che tocca a me. Scrivo queste righe per i miei figli, sperando che possano capire.All’inizio avevo una vita normale, ma la famiglia reale ha posto tali ostacoli sul mio cammino che fatico ancora a riprendermi. Come avrei potuto essere diversa? È questo il dilemma della Mia vita.
La vita è come un treno, è di passaggio, sta a noi riuscire a coglierne gli attimi di una vita che cambia in fretta.
Rassegnarsi alla condizione, che la vita ci impone e come abbandonarsi al dolore inflitto dalle lame di una vergine di Norimberga immaginaria, che ci costringe ad accettare passivamente il destino.
Quando accetteremo con piena consapevolezza che la vita non deve essere vissuta con l’esclusivo obiettivo della felicità, “ma di accettare i suoi lati oscuri con serenità”, allora potremo dire di aver vissuto degnamente il nostro viaggio!
Le notti passano, esattamente come passano i giorni. Tutto passa, quando hai deciso di lasciare, di dimenticare, di annullare, di perdonare e di ricominciare. Ogni giorno ha un sapore diverso, quando hai deciso di viverlo come viene, senza aspettarti nulla. La vita è così. Passa, ti guarda in faccia, saluta, e se ne va.
A governare l’universo è un meccanismo, una regola immutabile con cui noi non potremo mai comunicare o creare compromessi; le nostre preghiere non verranno ascoltate né tantomeno accolte, i nostri cenni di sfida verranno ignorati e infine sepolti.
Come avrei potuto essere diversa?Dovevo essere più egoista, più testarda, più ribelle? Sono stata troppo condiscendente, troppo disponibile ad accontentare gli uomini della mia vita?Sono una donna fallita o una serva obbediente? In quanto donna, potevo essere accettata solo come figlia, moglie, o vedova, a meno che ovviamente non avessi preso i voti. E io sono stata anche figlia, moglie e vedova, ma anche amante.Il mio amante è morto da tempo, e ora sento che tocca a me. Scrivo queste righe per i miei figli, sperando che possano capire.All’inizio avevo una vita normale, ma la famiglia reale ha posto tali ostacoli sul mio cammino che fatico ancora a riprendermi. Come avrei potuto essere diversa? È questo il dilemma della Mia vita.
La vita è come un treno, è di passaggio, sta a noi riuscire a coglierne gli attimi di una vita che cambia in fretta.
Rassegnarsi alla condizione, che la vita ci impone e come abbandonarsi al dolore inflitto dalle lame di una vergine di Norimberga immaginaria, che ci costringe ad accettare passivamente il destino.
Quando accetteremo con piena consapevolezza che la vita non deve essere vissuta con l’esclusivo obiettivo della felicità, “ma di accettare i suoi lati oscuri con serenità”, allora potremo dire di aver vissuto degnamente il nostro viaggio!