Jean-Paul Malfatti – Morte
Ciò che mi terrorizza di più non è la morte in sé, ma il buio e l’aria viziata della bara. Una finestra vista mare o un tetto apribile solare potrebbe renderla meno soffocante e più luminosa.
Ciò che mi terrorizza di più non è la morte in sé, ma il buio e l’aria viziata della bara. Una finestra vista mare o un tetto apribile solare potrebbe renderla meno soffocante e più luminosa.
Dicono che chi è destinato a morire giovane, inconsciamente, in qualche modo lo sa, lo percepisce.
L’amore é Dio e morire implica che io, una particella d’amore, ritornerò alla fonte comune ed eterna.
Se io non mi amassi non sarei nemmeno nato.
È dall’adolescenza che mi fuma il cervello nel cercare di capire perché ai falsi moralisti e agli pseudo-virtuosi piace farsi i cazzi altrui piuttosto che i propri.
Magari un giorno anche le cose che scrivo verranno lette come parole immortali, scritte da uno dei tanti poveri mortali aspiranti scrittori che ambiscono e sono in cerca dell’immortalità degli invisibili fili conduttori delle loro instancabili e fedeli penne.
Pensavo che sarei riuscito a dimenticarti, ma non ce la faccio e mi rendo conto che non ce la farò mai.