Jean Paul Schemeil – Stati d’Animo
Ed è solo quando soffriamo, che ci ricordiamo di essere dei poveri e semplici esseri umani.
Ed è solo quando soffriamo, che ci ricordiamo di essere dei poveri e semplici esseri umani.
Io dentro non mi affeziono a tutti, non amo tutti. E se sento la mancanza è per chi ha solleticato il mio cuore, sussurrato qualcosa di buono alla mia anima. Non di certo per chi, spesso, te l’ha riempita di schiaffi. E non mi fido di tutti. Non tutti possono prendere spazio dentro me. Non a tutti concedo di “guardarmi davvero”.
Una lacrima è un insieme di sentimentiche ti emozionano senza che lo consenti.Scende una lacrima a ogni ricordodel passato che mai più mi scordo.Scende una lacrima per personeormai angeli che nel cielo entranoin quel grande portone.Angeli che nel tuo camminoti resteranno sempre vicino.Se la razionalità ti fa pensarevivi nelle favole dovenessuno ti potrà mai giudicare.
Io non sono una di quelle donne che ama “apparire”, io scelgo sempre e comunque di “essere” ciò che sono.
Le mani, sono il primo passaggio di molte cose spesso inosservate, ma di grande valore: la stretta di mano, simbolo di conoscenza. Il tendere una mano, sinonimo di aiuto. Una carezza, la dimostrazione di affetto. Tenersi per mano, la paura di perdersi. Battere le mani, simbolo di approvazione. Usiamo le mani per tutto questo ricordandoci di non usarle mai contro qualcun altro, perché quello è l’unico modo negativo che hanno di mostrare qualcosa.
Sono convinto, che, l’unico tempo verbale che noi uomini dovremmo usare, è il condizionale. Non c’è certezza in questa vita. La vita, è incertezza allo stato puro, o certezza solo per chi non vive in una realtà che a pensarci bene non esiste realmente?
Andarsene non è sufficiente, perché i pensieri non li puoi chiudere in valigia!
Io dentro non mi affeziono a tutti, non amo tutti. E se sento la mancanza è per chi ha solleticato il mio cuore, sussurrato qualcosa di buono alla mia anima. Non di certo per chi, spesso, te l’ha riempita di schiaffi. E non mi fido di tutti. Non tutti possono prendere spazio dentro me. Non a tutti concedo di “guardarmi davvero”.
Una lacrima è un insieme di sentimentiche ti emozionano senza che lo consenti.Scende una lacrima a ogni ricordodel passato che mai più mi scordo.Scende una lacrima per personeormai angeli che nel cielo entranoin quel grande portone.Angeli che nel tuo camminoti resteranno sempre vicino.Se la razionalità ti fa pensarevivi nelle favole dovenessuno ti potrà mai giudicare.
Io non sono una di quelle donne che ama “apparire”, io scelgo sempre e comunque di “essere” ciò che sono.
Le mani, sono il primo passaggio di molte cose spesso inosservate, ma di grande valore: la stretta di mano, simbolo di conoscenza. Il tendere una mano, sinonimo di aiuto. Una carezza, la dimostrazione di affetto. Tenersi per mano, la paura di perdersi. Battere le mani, simbolo di approvazione. Usiamo le mani per tutto questo ricordandoci di non usarle mai contro qualcun altro, perché quello è l’unico modo negativo che hanno di mostrare qualcosa.
Sono convinto, che, l’unico tempo verbale che noi uomini dovremmo usare, è il condizionale. Non c’è certezza in questa vita. La vita, è incertezza allo stato puro, o certezza solo per chi non vive in una realtà che a pensarci bene non esiste realmente?
Andarsene non è sufficiente, perché i pensieri non li puoi chiudere in valigia!
Io dentro non mi affeziono a tutti, non amo tutti. E se sento la mancanza è per chi ha solleticato il mio cuore, sussurrato qualcosa di buono alla mia anima. Non di certo per chi, spesso, te l’ha riempita di schiaffi. E non mi fido di tutti. Non tutti possono prendere spazio dentro me. Non a tutti concedo di “guardarmi davvero”.
Una lacrima è un insieme di sentimentiche ti emozionano senza che lo consenti.Scende una lacrima a ogni ricordodel passato che mai più mi scordo.Scende una lacrima per personeormai angeli che nel cielo entranoin quel grande portone.Angeli che nel tuo camminoti resteranno sempre vicino.Se la razionalità ti fa pensarevivi nelle favole dovenessuno ti potrà mai giudicare.
Io non sono una di quelle donne che ama “apparire”, io scelgo sempre e comunque di “essere” ciò che sono.
Le mani, sono il primo passaggio di molte cose spesso inosservate, ma di grande valore: la stretta di mano, simbolo di conoscenza. Il tendere una mano, sinonimo di aiuto. Una carezza, la dimostrazione di affetto. Tenersi per mano, la paura di perdersi. Battere le mani, simbolo di approvazione. Usiamo le mani per tutto questo ricordandoci di non usarle mai contro qualcun altro, perché quello è l’unico modo negativo che hanno di mostrare qualcosa.
Sono convinto, che, l’unico tempo verbale che noi uomini dovremmo usare, è il condizionale. Non c’è certezza in questa vita. La vita, è incertezza allo stato puro, o certezza solo per chi non vive in una realtà che a pensarci bene non esiste realmente?
Andarsene non è sufficiente, perché i pensieri non li puoi chiudere in valigia!