Jean Paul Schemeil – Stati d’Animo
Il leggero soffio del vento trafigge il mio cuore, quel cuore gelato dall’inverno, che non vive, che non ricorda, ma soffre. Ed ecco, primavera.
Il leggero soffio del vento trafigge il mio cuore, quel cuore gelato dall’inverno, che non vive, che non ricorda, ma soffre. Ed ecco, primavera.
Piegata sotto il peso del tuo silenzio. Le spalle nude a ricevere i colpi delle tue mancate risposte. Scempio di carni nude. Attese illusorie. Screpolata. Rotta. Tumefatta. Ho addosso una sgradevole sensazione di irrisolto.
Sono di più le persone a cui sto sulle palle di quelle che mi amano!? Non è mica colpa mia, del resto nel mondo gli stronzi e gli invidiosi abbondano mentre le persone vere come me sono davvero poche ormai!
Cedo noia, in cambio di emozioni.
Quando in un rapporto, sia di amicizia che di vita coniugale, manca la fiducia e il rispetto è meglio andare ognuno per la propria strada.
Io sono bianco o nero, non sono di cento colori o di sfumature. Questo, in un mondo di banderuole che soffiano a seconda del vento a favore, è un qualcosa di scomodo. Ma non baratto me stessa per piacere agli altri o per sentirmi uguale a chi non stimo affatto. Chi mi accetta, avrà lealtà e sincerità, chi prende altre strade, non sarà di certo rincorso.
Quando un’assenza fa rumore, significa che c’è la giusta presenza.