Jean Paul Schemeil – Stati d’Animo
Il leggero soffio del vento trafigge il mio cuore, quel cuore gelato dall’inverno, che non vive, che non ricorda, ma soffre. Ed ecco, primavera.
Il leggero soffio del vento trafigge il mio cuore, quel cuore gelato dall’inverno, che non vive, che non ricorda, ma soffre. Ed ecco, primavera.
È proprio quando non senti più niente che allora hai risolto tutto.
Troppe poche volte ci rendiamo conto di quanto sia meraviglioso il mondo, forse, per non sentirci veramente piccoli e miseri al suo confronto.
A volte è cosi che vorrei stare, nascosta senza essere vista, per poter osservare il mondo che mi circonda.
Gli oggetti: orpelli congeniali all’uomo ed alla sua tendenza al dominio per ovviare al senso tragico della impossibilità di potere e dello scorrere inesorabile del tempo; gli oggetti: anello di congiunzione tra il prima, il dopo, i ricordi, i luoghi, le persone. Un oggetto concreto per ogni mancanza concreta.
In un momento, d’un tratto, quando mi sentivo ormai al sicuro, davanti a me con aria grigia li incontrai di nuovo. Pensavo fossero spariti, sbagliavo. L’aria ormai gelida mi avvolse e i fantasmi del passato mi cullarono in una macabra ballabile danza.
Siamo navigatori della vita e seguiamo la rotta del nostro cuore.