Jim Morrison (James Douglas Morrison) – Stati d’Animo
Le facce sembrano minacciose quando sei solo.
Le facce sembrano minacciose quando sei solo.
Ad ognuno le proprie scelte, la strada che si disegna e gli incroci che si trova davanti, chiunque può cancellare le impronte lasciate, lasciando che vada per la strada che ha voluto. In entrambi i casi si deve essere liberi di trovare la propria via, quella che rende vivo chi la sceglie.
Ci sono momenti in cui ti soffermi a pensare, fai passi indietro per rivivere il passato, ma ti rendi conto che, seppur potessi, non modificheresti nulla di ciò che hai vissuto perché il tuo percorso, il tuo cammino, non sono altro che te stesso. Non c’è passato che rinnego, perché rinnegandolo rifiuterei me stessa.
Ho ammirato grigi tramonti, albe senza colori per anni interi. Ho lasciato che il tempo mi trasportasse come una barca alla deriva, rinunciando a sogni e colori. Rinchiusa in un mondo che divenne prigionia. Lasciai che gli eventi accadessero e non mi sfiorassero, ho vissuto il non vivere, e ci stavo bene, lì, dove nulla mi poteva scalfire, dove tutto scivolava addosso. Poi un’alba diversa ha colorato le mie illusioni mi ha regalato colori che non conoscevo, non ero più alla deriva ma stavo imparando a remare. Emozioni che non conoscevo hanno preso il possesso del cuore. Ma chi è destinato a vedere il mondo girare senza di se non avrà mai diritto di sognare!
A volte mi domando se serve, se serve a qualcosa essere così, fare quello che faccio, essere come sono.
Il silenzio è pieno di domande senza risposte.
Sono in balia della feccia del pianeta, della peggio gente, e passo tra di loro la maggior parte del mio tempo, do relazione alle merde, permetto a chiunque di importunarmi, basta che abbia la roba, e un tempo, ero così schizzinoso.