Johann Wolfgang Goethe – Libri
Ogni libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili.
Ogni libro è un capitale che silenziosamente ci dorme accanto, ma che produce interessi incalcolabili.
Non avrei potuto essere più disperatamente cieca se fossi stata innamorata. Ma è stata la vanità, non l’amore, che mi ha perduta.
Leggere è riempire il nostro mondo di nuovi colori.
Aveva senso proseguire? Lì non c’era niente. Nient’altro dei ricordi che avrei potuto rievocare a piacimento, se fossi stata capace di sopportare il dolore che scatenavano. Fui sorpresa da una sensazione che mi congelò. Quel luogo non aveva niente di speciale senza di lui. Benché non avessi aspettative precise, sentivo che nel prato non c’era atmosfera, non c’era niente, era un luogo come un altro. Come negli incubi.
Socchiusi gli occhi e vidi i suoi fissi sul mio viso. Era assurdo quando mi guardava così. Come fossi il premio anziché la vincitrice, sfacciatamente fortunata.
Come un amante dell’arte che fugge da un museo in fiamme, afferrava tutto ciò che poteva uno sguardo, un gemito, un sussurro – perché non andasse distrutto, perché potesse essere conservato. Ma non esistono fiamme più inesorabili di quelle del tempo e Laila alla fine non riuscì a salvare tutto.
Mi opposi baciandola, volevo sommergerla di baci, sulle guancie, sulle labbra: “No lo capisco fin troppo bene” sussurrò alle mie labbra che baciavano le sue.