John Green – Libri
I libri erano i Mollati supremi: li abbandoni e loro ti aspettano in eterno; se ti affezioni, loro ti ricambiano per sempre.
I libri erano i Mollati supremi: li abbandoni e loro ti aspettano in eterno; se ti affezioni, loro ti ricambiano per sempre.
Daniel ricambiò, ma non potè fare a meno di notare ancora una volta quanto Ian fosse cambiato dal giorno terribile del ritorno. Sorrideva spesso, come sempre, ma il suo sorriso non era più quello di prima e non si rifletteva più negli occhi come aveva sempre fatto. Nello sguardo c’era il buio, una tristezza infinita che non scompariva mai.
Ella May, per prima cosa vorrei dirti che mi dispiace per tutto quanto. Davvero. È quasi un mese che sono sobrio e mi hanno sospeso i medicinali. La mia mente adesso è lucida e quello che ho trovato al suo interno non mi piace, specialmente le cose che riguardano te. Nella seduta di ieri, il terapista mi ha fatto scrivere tutti i miei rimpianti e a quanto pare avevano tutti a che fare con te. È come se avessimo buttato ogni cosa addosso a te, per non doverla affrontare, e non sarebbe dovuto accadere. Più scrivevo e più realizzavo che non sei mai stata veramente bambina. E io sono stato un egoista a passare tutto quel tempo al bar. Sono stato un padre orribile che ha lasciato tutto sulle spalle di sua figlia, solo perché non voleva essere adulto.Quella notte non è stata colpa tua. Avevi diciassette anni, l’adulto ero io. Avrei dovuto esserci io a casa con lei, ma il Jack Daniel’s era molto più importante e più facile da gestire. Sapevo quanto stava male, più di quanto tu possa immaginare, e dentro di me sapevo che stavo sbagliando a lasciarti da sola quella notte. Adesso che ho fatto chiarezza, riesco a immaginare quanto dev’essere stata dura per te. Tutto il dolore che devi aver provato. Continua a tornarmi in mente la sofferenza che ho visto nei tuoi occhi l’ultima volta che ci siamo incontrati, e mi distrugge. Mi dispiace, Ella. Per aver rovinato la tua infanzia, per averti rubato la felicità e per aver incasinato la tua vita futura. Ti voglio bene Papà.
I piccoli colleghi non avevano scambi di idee tra di loro. Nient’altro che formule, fissate, cotte e stracotte come crostini di pensiero.
“Non posso”, pensò Cassie, avvertendo un tuffo allo stomaco. Riusciva a sentire il battito lento e irregolare del suo cuore. Indossava la collana con la luna crescente che Diana le aveva dato all’iniziazione. Come poteva rubare a Diana, come poteva ingannarla.
Il libro è librarsi sulle ali della fantasia.
Mi opposi baciandola, volevo sommergerla di baci, sulle guancie, sulle labbra: “No lo capisco fin troppo bene” sussurrò alle mie labbra che baciavano le sue.