Josh Billings (Henry Wheeler Shaw) – Paradiso & Inferno
I malvagi lavorano più duramente per andare all’inferno di quanto non facciano i giusti per andare in paradiso.
I malvagi lavorano più duramente per andare all’inferno di quanto non facciano i giusti per andare in paradiso.
Il diavolo accanto a me “brucia” all’inferno!
La base della Follia èl’assenza di conoscenza,il suo limite èla coscienza.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
Le necessità sono poche, ma i bisogni infiniti.
Nella nostra esistenza ci è dato modo di trasformare da inferno a paradiso la vita altrui. Nondimeno, lo è per la nostra.
Da giovani c’imbattiamo nelle difficoltà, da vecchi le difficoltà s’imbattono in noi.