Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Angelo
Non occorre dover passare la porta del Paradiso per poter incontrare un angelo.
Non occorre dover passare la porta del Paradiso per poter incontrare un angelo.
Come una macchina in riserva mi si è accesa una spiaquella è il valore della mia esistenza che tra un po’ andrà viama in un benzinaio chiamato paradiso ho fatto il pieno di teadesso corro forte perché ci sei tu accanto a me.
Angeli tristi, smarriti, camminano sulla nuda terra, avendo perso la facoltà di volare, ma non di sentirsi ancora angeli nel profondo. Angeli oscuri, solitari, piegati dal peso ingiusto della vita, essendo vittime inconsapevoli di eventi manovrati dal truce destino. Sono angeli maledetti, gli angeli dannati!
Ho mandato un angelo a vegliare su di te..ma è tornato indietro dicendo che non…
L’istruzione non getta il seme in te: fa germogliare i tuoi semi.
Quello che avevo di speciale e importante nella mia vita, erano i miei due gioielli….
Il genio non è che un canto di pettirosso all’inizio di una timida primavera.