Kate Lauren – Libri
Posso resisterti, o fuggire, o fare del mio meglio per non ricambiarti, ma non fa alcuna differenza. Ti innamori di me, e io di te.
Posso resisterti, o fuggire, o fare del mio meglio per non ricambiarti, ma non fa alcuna differenza. Ti innamori di me, e io di te.
Ho molto da dire, ma lo lascio a te. Lo lascio a quelli che meglio di me hanno la capacità di elaborare il proprio scontento, i fatti per sostanziarlo e la pazienza di dibattere dell’impossibile deprogrammazione dei proprietari delle piantagioni, dei loro operai e dei loro schiavi. Gli schiavi nati nel proprio mondo, che non si domandano nulla, inconsapevoli dell’approvazione, da parte della propria generazione, di un atteggiamento alla “è così che va il mondo”, derubati di una cultura della penna, nati in una penna che perde l’inchiostro, ma che si ricarica con la razzia dei beni effimeri e la preghiera per il superfluo attraverso la fede dettata dai signori feudali. “Prendere o lasciare”, “mangia questa minestra o salta dalla finestra”, “ti ho messo al mondo e dal mondo posso toglierti”, “sarò io a giudicare”. Nessun istinto di fuga, solo un gran trascinarsi gli uni sugli altri dentro una sovrappopolata cisterna, stesi nell’attesa di mangiare più di quel che occorre, e desiderosi di averne di più perché non si sa mai se risuccederà. Procreare, mangiare, aspettare, lamentarsi, pregare.
Era stato molto peggio che perdere l’amore più vero, cosa che da sola era sufficiente ad uccidere. Avevo perso un futuro, una famiglia, la vita che avevo scelto.
Adam. Mio Dio, anche in questo stato è bellissimo.
Come si fa a chiamare realista uno che per un delitto scrive trecento pagine; realista al limite è chi per trecento delitti scrive una pagina.
Il libro più entusiasmante che l’umanità potrebbe apprezzare non lo ha ancora letto e si ostina a tenerlo da parte: “il libro della speranza” – “ergo” – se stesso!
Per essere veramente e utilmente creativi bisogna avere un progetto valido, o meglio ancora più progetti da condividere con la creatività dell’intera umanità, viceversa non saremo in grado che di compiere banali, stupide e mediocri imprese creative, come quelle ad esempio di scrivere dei libri insulsi che non serviranno minimamente allo sviluppo della specie e della sua felicità.