Kurt Tucholsky – Morte
L’uomo è un essere che fa rumore, cattiva musica e lascia abbaiare il cane. Solo qualche rara volta sta zitto, ma allora è morto.
L’uomo è un essere che fa rumore, cattiva musica e lascia abbaiare il cane. Solo qualche rara volta sta zitto, ma allora è morto.
Da quanti secoli si risponde alla morte con altra morte, e chi rimane in vita augurandosi altra morte, è già morto in questa vita.
È la morte dei singoli, non delle masse, che ci sconvolge.
I buoni muoiono giovani perché capiscono che non ha senso vivere se devi essere buono.
Noi due.Una storia come tante altre,ma solo nostra.Giorni passati,una vita passatatra momenti,mpmenti di sorprese,gioie e affanni.Ma…un giorno non piùcome gli altri.Un giorno un qualcosa cheferma la vita, di ogni giorno.Giorni passati nell’attesache vi sia un giorno in più-e… in quei giornia te sempre accanto,ti ho vista lentamentesfiorire.Notti insonni, guardando teche pian pianoti avvivavi al momento dell’addio,e poi un ultimo sguardo.Un ultimo, dolcemente. Sfiorareil tuo viso.Un ultimo incontrotra le nostre labbra-e…la nostra storia.Una storia come tante altresi è conclusa,ma, posso dirti ancoraogni giorno…ciao.
Ho poche certezze. Ma dopo la morte non ci saranno di sicuro affanno, corse per primeggiare ansie di prestazione. Tutto quello che rende qui la nostra vita faticosa.
Viviamo in una società dove la gente s’ammazza e ammazza con una facilità mostruosa. Ormai si sta perdendo il senso della vita.