Alessandro Guardiani – Lavoro
Non sei il lavoro che fai ma il lavoro che fai ti permetterà di diventare ciò che sei.
Non sei il lavoro che fai ma il lavoro che fai ti permetterà di diventare ciò che sei.
Quando mi ispira la rabbia lavoro meglio.
Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futileessenzialmente rimovibile, sostituibileregolarmente ricattabile, il mio lavoroè bello come un calcio all’inguine dato da un toro.Il mio lavoro è roba piccola fatta di plasticache piano piano mi modifica, mi ruba l’animadice: “il lavoro rende nobili”, non so può darsisicuramente rende liberi di suicidarsi.
La botte si riempie se si lavora la vigna.
Ho incontrato un uomo che puliva il parco dai rifiuti gettati per terra dalla gente. Non guadagnava niente. Lavorava.
Unica fonte di benessere è il lavoro.
La giornata lavorativa si conclude sempre di buon mattino.
Il mio lavoro spesso non piace a chi mi comanda. Se comando io spesso i miei dipendenti non mi obbediscono. Mi licenzio spesso nei due casi. Per lo stesso motivo né chiedo elemosina né la faccio. Alla lotteria non vinco. La fiducia in me stesso è incrollabile, ma non ho speranze. Mi piace essere, ma non è un lavoro.
Ossessione, potere, senza pietà, prestazione, disagio, sfruttamento, obbligo…
Svegliarsi al mattino pigramente ma non alzarsi, rimanere affossati nel letto per spaziare con i pensieri che fatalmente si sovrappongono, il profumo della pelle di chi ti sta accanto, il tintinnio della pioggia che cade armoniosamente, il calore delle coperte mentre fuori fa freddo, la sveglia che suona e ti dice “alzati che devi andare a lavorare, era tutto un sogno”.
È importante lavorare assaporando il gusto di ciò che fai.
Nella mia vita lavorativa ho avuto molti capi, purtroppo pochi superiori.
Quando lavoro non soffro per amore.
Per una persona che soffra i morsi della fame e non desideri altro che riempirsi la pancia, Dio è la sua pancia. Per costui, chiunque gli dia del pane è il suo Signore. Attraverso di lui potrà vedere anche Dio. Fare l’elemosina a queste persone, che sono sane in ogni loro membro, è umiliare se stessi e loro.
Preferisco andare a lavorare che vedere il mondo cambiare.
Siamo le come le formiche… solo meno intelligenti.
Chi ci vuole convincere della bellezza del lavoro dovrebbe anche spiegarci perché nella Bibbia ad Adamo viene annunciato come un castigo e perché nei Paradisi di tutte le religioni nessuno lavora.