Jean Renoir – Lavoro
Il senso di quello che si fa si scopre dopo averlo fatto.
Il senso di quello che si fa si scopre dopo averlo fatto.
Nell’esercizio anche del più umile dei mestieri, lo stile e il modo sono decisivi.
Anche in questa epoca nostra in cui la sofferenza delle masse è formidabile e i problemi sociali sono straordinariamente complicati, può esserci una gioia di vivere, sol che noi vogliamo vedere in ogni problema che il nostro tempo ci pone un compito a noi affidato. Come può ogni singolo individuo venire a capo di questo campito? Ciò dipende dalla sua capacità personale e dalla sfera di azione a lui affidata. Ma chiunque di noi voglia comprendere, può raggiungere la più alta felicità che l’uomo possa conoscere: quella di lavorare per la felicità altrui.
La società non si cura dell’individuo che nella misura in cui esso renda. I giovani lo sanno. La loro ansietà nel momento d’affrontare la vita sociale è simmetrica all’angoscia dei vecchi al momento in cui ne sono esclusi.
Qui si riesce a rendere difficile il facile mediante l’inutile.
L’unica scusa del lavoro è la paura della noia.
Chi comanda fa bene il suo mestiere.
I medici senza clienti si chiamano scienziati.
Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per essere giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile.
Gli imprenditori sono talmente stupidi che da una parte vorrebbero farvi spendere sempre di più e dall’altra pagarvi sempre di meno.
Grazie ai promotori finanziari, se i cittadini non vanno alla borsa, la borsa va al parco buoi.
Il promotore finanziario: una banca a casa vostra e quando volete voi! Dunque, fate bene attenzione.
Al test di orientamento professionale risultai idoneo per tutte le attività, ecco perché decisi che non avrei mai lavorato, avevo uno spirito di contraddizione troppo forte.
Piuttosto di contrarre una malattia professionale è molto meglio morire d’inedia.
Chi oggigiorno vuole fare carriera dev’essere un po’ cannibale.
Io credo molto nella fortuna e ne ho conferma in quanto più lavoro e più la fortuna mi sorride.
Io sono amico dell’operaio, e preferisco essergli amico che essere un operaio.